LA FESTA DEI “MORTI”,A PALERMO.

I morti rallegrano la città. Sembrerà strano, ma ogni anno nell’approssimarsi della festa di “Ognisanti” e nella commemorazione dei defunti,la città di Palermo si colora a festa. Oltre ai colori vivaci dei crisantemi che creano un colpo d’occhio entrando nei cimiteri,a Palermo vige l’usanza di festeggiare i bambini regalando loro dolci e giocattoli come se li avessero portato i morti. Dunque la corsa per comprare regali . “Per i maschietti erano armi: pistole a tamburo con tanto di fodero o fucili con il tappo che era attaccato tramite un laccio, ispirati a modelli western; c’erano pure costumi da indiani  con archi e frecce. Queste ultime avevano una ventosa che non si attaccava mai, se non si inumidiva con una “liccata” della lingua. Per le bimbe: bambole ricciolute, passeggini, assi da stiro, fornelli e pentolame. I più facoltosi regalavano tricicli e biciclette fiammanti. Bisognava trovare il regalo nascosto in un punto insolito della casa, nella notte tra l’1 e il 2 novembre. La sera prima si nascondeva la grattugia perché si pensava che i defunti, a chi si fosse comportato male, sarebbero andati  a grattare i piedi  !!! “

La tradizione continua ancora oggi, anche se i regali che si comprano sono un tantino diversi rispetto a quelli di ieri. Di particolare importanza sono i dolci che si creano a Palermo e dintorni per la ricorrenza: i Pupi di zucchero, la frutta di martorana e i cosidetti “ossa dei morti”.

I pupi di zucchero

sono creazioni artigianali di zucchero scolpito e colorato che richiamano la tradizione dei paladini e dei saraceni e altri personaggi. La più diffusa e ricercata è, senza dubbio,la frutta di martorana. Un dolce a base di pasta di mandorla poi colorata,inventato dalle suore di clausura, e assumono le forme  e le sembianze di vari tipi di frutta:nespole, castagne,fichi d’india,limoni,anguria,pesche,ciliegie ecc.ecc. Insieme a vari ortaggi come le melenzane,i finocchi,l’aglio unitamente ai frutti di mare,cozze,polipi ecc.

Un vero spettacoli di odori,sapori e colori. Inoltre è tradizione vendere le mele passate in una glassa molto dolce e colorata e lo zucchero filato.

La Fiera dei Morti  a Palermo attualmente si svolge presso il rione “Medaglie d’oro,ma, originariamente, veniva svolto all’ Olivella, subito dopo Piazza Massimo, ma da circa 15 anni, anno dopo anno cambia “zona”: variopinte bancarelle offrono ai vari visitatori nonché ai genitori l’opportunità di potere acquistare giocattoli, vestiario, dolciumi di ogni genere per preparare il tradizionale “Cannistru”(Canestro).

Infine non può mancare il profumo delle castagne arrostite:

Il tutto nasce da una concezione cristiana della morte concepita come passaggio a miglior vita e dalla fede nella vita del mondo che verrà,poiché il cristianesimo ha spazzato via i culti pre-cristiani,anche quelli legati ai morti. La festa palermitana è un inno alla vita che non muore e alla consapevolezza che i defunti continuano a vivere,con modalità diverse dalla nostra, ed è possibile poter comunicare con loro. Ecco l’attenzione ai bambini,alla vita principiante ed ecco il perché di tutto uno sfavillare di colori e di sapori inneggianti alla vita che non muore e al dovere per i vivi di ricordare i defunti e di onorare e venerare i loro corpi giacenti nei cimiteri poiché essi sono “sul punto di risorgere”.